Immaginare significa creare legami

Immaginare significa creare legami
intervista a Lucia Carniel

 

«Vengo da un altro mondo. Non nasco come foodblogger e per gran parte della mia vita ho fatto altro. Lavoravo per una multinazionale italiana coltivando, però, la passione per il cibo, il vino e la scrittura».  

 

È così che si racconta Lucia Carniel, autrice del blog L’ultima fetta. Curiosa, creativa, solare, perfezionista, capace di rimettersi in gioco anche dopo alcuni rovesci della sorte. «La vita mi ha messo di fronte ad alcuni problemi di salute e ho deciso che mi sarei messa al primo posto. Mi sono licenziata e ho iniziato una nuova vita da blogger, in cui potevo essere più autonoma e dare sfogo alle mie vere passioni».

Lucia, è un piacere averti qui, sul blog di Duchessa Lia. Quando è cominciata la tua avventura da foodblogger?

Scrivevo e pubblicavo già dal 2016, ma è solo da un anno che lo faccio per professione.

Cosa ti distingue dalle migliaia di foodblogger che troviamo in rete?

Il mondo digitale è pieno di ricette, povero di storie. Io volevo raccontare storie. Le ricette sono solo l’ultima pagina di una creazione culinaria che ha a che fare con la vita delle persone e dei territori in cui vivono. Io volevo raccontare le persone, i territori, i miei viaggi, attraverso la lente del cibo: esperienze golose da cui possono nascere ricette altrettanto stuzzicanti.

Cibo e immagini: cosa cerchi quando scatti una foto per illustrare una tua ricetta?

Sono una perfezionista e un’esteta. L’immagine è la prima via per la lettura, dunque pianifico ogni scatto nei dettagli. Anche le parole sono importanti e cerco di sceglierle con cura. Vorrei produrre contenuti che sappiamo trasmettere un’emozione filtrata dalla mia immaginazione. È così che le persone scelgono di seguirmi. Immaginare vuol dire creare un legame: tra te e la tua storia, tra la tua storia e le persone che la leggeranno.

Sei da poco tornata dal blog tour di Duchessa Lia sulle colline del Piemonte del vino. Che cosa ti ha colpito di questa esperienza?

Nonostante Langhe, Astigiano e Monferrato vengano descritti come territori aspri e faticosi, io ho notato che sono regolati da una profonda armonia. Armonia che pervade ogni cosa: il paesaggio e le persone che lo hanno coltivato, il cibo e i suoi abbinamenti con il vino, i colori e l’atmosfera. Ho notato un senso di affiatamento tra le cose, come se tutto avesse agito per “costruire” quello che adesso si vede e si gusta.

È il momento delle ricette: ci consigli un vino e un piatto?

Seguirò alcune ricette + abbinamento proposte sul mio blog.

Cominciamo con un secondo di pesce: il “polpo cotto nella sua acqua e spuma di patate” (>> ricetta qui). Lo consiglio con Asti Secco Docg Duchessa Lia per creare “un insieme di sapori che evocano contemporaneamente il mare, la montagna, l’estate e l’inverno”.

I dolci sono la mia passione. Ve ne propongo due. Da una parte la Tarte Tropeziénne, la torta di Saint-Tropez: la sua consistenza soffice e ripiena di profumata crema si sposa perfettamente con gli aromi primaverili del Moscato d’Asti Docg Duchessa Lia (>> qui la ricetta). Dall’altra una ricetta più classica, la torta alle nocciole. In questo caso possiamo usare il Moscato d’Asti Docg Duchessa Lia per creare lo zabaione: un matrimonio di profumi che non vi lascerà indifferenti.


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