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Leggende oscure del Roero

Una delle caratteristiche del Roero sono le cosiddette “Rocche” che hanno origine, secondo leggende millenarie, nientemeno che da Belzebù che le costruì con un cesto grande quanto un castello e una vanga. Il tutto in una notte soltanto.
Sembra infatti che i nobili del luogo volessero costruire una grande roccaforte in un luogo adatto ad essere difeso, ma l’impresa appariva impossibile. “Dovrebbe aiutarci il Diavolo!” disse uno di loro durante un incontro. E improvvisamente apparve Belzebù che offrì il suo aiuto, ma con una richiesta ben chiara: tutte le anime di chi sarebbe morto combattendo in quella zona.
La proposta fu subito accettata dai nobili e il diavolo, in una notte, costruì l’enorme muro di terra.
I feudatari però si accordarono per un periodo di pace, ingannando il diavolo che già pregustava il conto di quante anime avrebbe catturato. Questo naturalmente lo fece infuriare e in men che non si dica distrusse tutto quello che aveva costruito, originando tutte le asperità, gli strapiombi, i calanchi, i dirupi incoltivabili che sono proprio le “Rocche del Roero”.
Un’altra famossima leggenda è quella della masca Micilina di Pocapaglia.
La donna fu arrestata, torturata e processata per stregoneria sulla piazza di Pollenzo, che fece da sfondo a numerose tremende e tragiche persecuzioni della Santa Inquisizione.
Nell’anno del signore 1544, nel pieno quindi della “caccia alle streghe”, la Micilina fu infatti accusata di stregoneria. Erano anni bui e bastavano ignoranza, invidia o rancore a etichettare qualcuno come “Strega”. Il 29 Luglio la Micilina fu processata e condannata al rogo, nella piazza di Pollenzo. Ancora oggi, sull’altura a nord di Pocapaglia, due enormi voragini sono testimoni di quei momenti tragici e ingiusti: la “Rocca della Porcheria” e la “Rocca Bignina”.
La leggenda narra che nelle notti più buie e tempestose Micilina e le altre donne ingiustamente condannate si radunino, per popolare le Rocche teatro delle loro sofferenze.