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Döjt, il nebbiolo d’alba versatile ed elegante
An bel döjt, «avere un bel carattere, una bella presenza». Bèica ëd fél con döjt, «fallo con il giusto atteggiamento, mettici cognizione». Ma anche desse ed döit, «darsi un contegno, nel senso di darsi da fare». E, per contrario, sensa döit, «senza garbo, senza intelligenza, senza accorgersi dei modi che la situazione richiederebbe».
Il piemontese, come tutti i dialetti, possiede termini difficilmente traducibili, eppure meravigliosamente evocativi. Döjt è certamente uno di questi. Una parola ricca di sfumature, riconducibili più o meno alla sfera del comportamento, il comportamento “adeguato” a dire il vero, ovvero quell’insieme di tatto, intelligenza e acume che, per la loro garbata capacità di porsi nei confronti degli altri, fanno spiccare la persona che possiede il döjt.
Döjt esprime il nucleo dell’essere piemontesi. Che non fa dell’esuberanza e dell’eccesso la propria nota distintiva, ma dell’eleganza, dell’accortezza, della compostezza, della leggiadria: doti che appartengono alla nobiltà, ma non ne sono un loro possedimento esclusivo. Tutti infatti possono avere un bel döjt, ovvero acquisire con l’esperienza e l’intelligenza, quelle qualità necessarie a sviluppare un comportamento adeguato alla situazione che si fronteggia: mai affettato, arrogante o saccente, ma temperato, aggraziato.
Come per molti termini riferiti alla sfera comportamentale, döjt si appropria anche di sfumature legate alla sfera intellettuale. Essere eleganti e accorti significa essere “giusti”, dunque possedere “esattezza”, ovvero impadronirsi della difficilissima arte del buonsenso. Allora döjt (che deriva dal latino doctus) passa ad indicare persone sagge, avvisate, illuminate, che hanno trasformato la loro acutezza in capacità di leggere la situazione e, comportarsi, in modo appropriato.
IL NEBBIOLO D’ALBA DÖJT DI DUCHESSA LIA
Per celebrare l’intelligente raffinatezza dei piemontesi, la loro nobile capacità di adattarsi (sempre compostamente) alle situazioni, Duchessa Lia ha voluto dar vita a DÖJT, Nebbiolo d’Alba Doc di incredibile versatilità e carattere.
Un vino profondamente elegante, di ottima struttura, che si distingue per il colore rosso intenso tendente al granato. Un vino avvolgente e ben bilanciato, capace di stupire per il suo carattere deciso, mai eccessivamente tannico, vigoroso, eppure mai sopra le righe, sempre elegante.
Un vino, sopra ogni cosa, capace di abbinarsi a moltissimi piatti, accompagnando tutto il pasto: dai primi di pasta all’uovo o ripiena; dai risotti alle lasagne al ragù; passando per le carni rossi: brasati, arrosti, scaloppine, ma anche semplici fettine alla griglia o bistecche ai ferri.
Must per questo Nebbiolo d’Alba così poliedrico sono il vitello tonnato, la carne cruda all’albese e il bollito misto alla piemontese, i formaggi ben stagionati e i salumi saporiti.